Le ali della libertà….

In questo Paese mummificato il significato del sostantivo femminile libertà viene spesso distorto. Verrebbe quasi da dire che, in Italia, non c’è gusto ad essere liberi. La vera libertà è poter fare, dire e scrivere quello che si vuole nei limiti del codice penale e della decenza. Per essere liberi bisogna avere un minimo sindacale di dignità. E non bisogna farsi suggestionare da niente e da nessuno. Ma non potrà mai esserci abbastanza libertà senza verità e giustizia: due parole che si fondono perfettamente col concetto di indipendenza. E’ difficile essere liberi, specie in Italia. Noi ci proviamo ogni giorno. Perché avremo sempre davanti gli esempi luminosi di Nelson Mandela, Martin Luther King, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutti quelli che hanno speso gran parte della loro vita per indicare la via giusta ai più deboli, agli indecisi e ai timorosi. Perchè, dove non c’è un filo di coraggio, non potrà mai esserci libertà. Perchè nessuno ti regala la libertà. La libertà si prende in braccio come un bambino. E si tiene stretta stretta.

“Parlano, parlano di libertà, ma quando vedono un uomo libero, allora ne hanno paura”. George Hanson (Jack Nicholson) nel film Easy Rider di Dennis Hopper

Il Grande Fratello socialmente utile..

16 persone chiuse in una casa per tre mesi a fare i deficienti? E chi vince si porta a casa un montepremi di 500 mila euro? E nessuno che abbia mai pensato di chiamare l’ospedale psichiatrico? Qui bisogna fare qualcosa. Vorrei proporre una versione riveduta e corretta del Grande Fratello. Dunque, si prendono i concorrenti, si caricano su un pullman sgangherato e via verso il casello dell’autostrada. Destinazione: Napoli. Tre mesi per ripulire la città dai rifiuti. Raccolta, trasporto e smaltimento. Tutto sotto l’occhio vigile delle telecamere. Il lunedì diretta con Alessia Marcuzzi (ma, vista la somiglianza, va bene anche Furia) per fare il punto della situazione. Collegamenti dal cassonetto, con ramazza e paletta ben in vista. Nomination capovolte. I più bravi se ne vanno dopo poche settimane, i lavativi rimangono fino alla fine. Premi finali. Se vince un uomo, una serata in compagnia di Alessandra Mussolini. Con possibilità di smaltire, insieme ai rifiuti, anche la nipote del Duce. Se vince una donna una serata insieme all’uomo che baciava la mano a Gheddafi. Con possibilità di depositare il mago della patonza nella discarica più vicina. Un Grande Fratello socialmente utile. Per dare finalmente un senso al reality più idiota della storia della Tv.

Pillole di cianuro

Dubbi

Ma Vincenzo D’Amico è il fratello di Ilaria? Se la risposta è affermativa, abbiamo una seconda domanda: nella loro famiglia c’è qualcuno che capisce di calcio?

              Consigli

Dopo aver sentito Colomba urlargli ripetutamente “fattela dare, fattela dare”,  Sebastian Giovinco ha chiesto la consulenza di Tiger Woods e Berlusconi.

Testimonianze credibili

Convocato come testimone al processo Telecom, Marco Tronchetti Provera ha ribadito ai giudici che lui era solo la guardia del corpo di Tavaroli.

Carramba che sorpresa!

Presentati in tv i cani di Francesco Totti e Ilary Blasi. Pare che siano loro gli intellettuali di famiglia.

Cambio di consonante

Giocatori ed allenatori accusati di bestemmiare in campo, si sono difesi spiegando che non ce l’avevano con Dio ma con Bergomi.

365 giorni di aria fritta…..

Italia, il Paese delle anomalie. Tre quotidiani sportivi, superfluo dirlo, è un primato mondiale. Almeno si distinguessero uno dall’altro. Invece no. La costruzione, l’impianto, l’assemblaggio sono identici. Così come sono equipollenti le ovvietà, il conformismo e la mediocrità delle firme. Niente giornalismo d’inchiesta, mancanza assoluta di articoli “aggressivi” e magari lungimiranti, scarsa competenza in materia di calcio internazionale e provincialismo diffuso. In compenso, grande opulenza di interviste stereotipate, della serie “ci aspettano dieci finali”, pletora di celebrazioni, titoli che sembrano concepiti da bambini dell’asilo. E poi, il piatto più succulento del menu: il calciomercato. 365 giorni di aria fritta, chiacchiere al vento, voci taroccate ad arte. Il motto della casa? Il tifoso ha bisogno di sognare. E quindi, giustamente, per farlo uscire da una realtà spesso crudele, ecco una lunga serie di scoop artificiali. Qualche anno fa, abbiamo fatto un esperimento: per tre mesi ci siamo premurati di conservare tutte le “bombe” di mercato dei quotidiani sportivi. Un lavoraccio, ma ne valeva la pena. A liste chiuse abbiamo messo insieme le notizie sparate in prima pagina dai nostri eroi e gli affari effettivamente conclusi. Et voilà, ecco smascherato il “raggiro”. Ottomila voci seppellite da un rutto gigantesco, una sola “bomba” andata a buon fine. Ma siamo al punto. Non bastavano tre quotidiani sportivi, ad aumentare il tasso di confusione e retorica ecco Sky Sport 24. Ovvero la magniloquenza non stop. Ventiquattro ore su ventiquattro di cazzeggio enfatico, di conferenze stampe povere di contenuti e senza domande veramente  incisive, di news inutili, di indiscrezioni che vengono quasi sempre spazzate via dai fatti. In pratica, una sorta di quotidiano sportivo via satellite. E sono quattro. Troppi per un calcio italiano clinicamente morto da anni. Defunto anche per mancanza di una vera e propria critica sportiva. Qualcuno ha detto che i giornalisti sono i guardiani della democrazia. Non in Italia. Dove coloro che dovrebbero controllare sono quasi sempre sul libro paga di chi muove i fili del potere.

Un nemico invisibile

A volte sembra di combattere contro un nemico invisibile. Un nemico che ti preclude ogni via d’accesso al futuro sbarrando porte e finestre. Un nemico che si diverte a sabotare le tue iniziative, a screditare le tue idee, a strapazzare i tuoi sogni. Puoi metterti ad urlare, affrontarlo a mani nude, oppure ignorarlo. Tanto non riuscirai mai a batterlo. Quel nemico si chiama Italia.

Costituzione o carta straccia?

La Costituzione italiana, un testo meraviglioso, fu approvata il 22 Dicembre 1947 dall’Assemblea Costituente ed entrò in vigore il 1 Gennaio 1948. Purtroppo quelle parole, che sembrano scolpite nella pietra, sono state calpestate già troppe volte. Qualche esempio? Pronti.

Articolo 1: L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Già: su quello precario. Quando c’è.

Articolo 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Infatti, quando un magistrato indaga sui politici, viene subito trasferito.

Articolo 3: È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Vi sembra che la Repubblica abbia rimosso gli ostacoli per fare partire chiunque alla pari di Tronchetti Provera o Montezemolo?

Articolo 7: Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. Già. E come mai la Chiesa interferisce pesantemente nella vita politica? E come mai certi politici, prima di muoversi, s’informano sui desideri della Chiesa?

Articolo 9: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Sarà per questo motivo che la Rai trasmette L’isola dei famosi e La vita in diretta? E’ chiaro, trattasi di cultura. Quanto alla ricerca scientifica e tecnica: come mai i ricercatori italiani vanno tutti all’estero?

Per concludere, una domanda: Berlusconi, Bossi, Tremonti, Fini, D’Alema e Casini sono previsti dalla Costituzione? A noi risulta di no. Ecco, questa, a pensarci bene, è la prova più eclatante. I Padri Costituenti sono stati traditi. E gli italiani presi per i fondelli.

Inutile imbavagliare chi si imbavaglia da solo…

 

Frase scritta e depositata alla Siae da Fede, Minzolini, Vespa, Ferrara e tanti, tantissimi altri. Di destra, di sinistra, di centro. L'autocensura non conosce confini....

Dal Bagaglino – emblema della risata grassa e ridondante – al Bavaglino del Cavaliere che tutto il Terzo Mondo ci invidia (forse). Superfluo ribadire che il sottoscritto è contrario ad ogni forma di censura e limitazione della libertà d’espressione. Internet è un patrimonio dell’umanità e nessuno deve permettersi di “modellarlo” a suo uso e consumo. La rete deve rimanere un’isola felice. Perchè non ha nulla a che spartire con la tv generalista che, da decenni, risponde alle logiche spartitorie di una politica sempre più ingorda e arrogante. Politica adeguatamente spalleggiata dai maggiordomi dell’informazione e da conduttrici abbonate al chirurgo plastico, abilissime a frugare nei cassonetti dei rifiuti e nella vita dei presunti colpevoli. Detto questo, bisogna uscire dall’ipocrisia corrente: la legge, se approvata, penalizzerebbe solo i pochi giornalisti indipendenti rimasti in Italia (si contano sulle dita di una sola mano) e, soprattutto, i bloggers. Ovvero i veri protagonisti del web. Gente che spesso scrive solo per passione civile, senso di giustizia e indignazione. I media nostrani, anche se venisse approvato il bavaglino, non hanno nulla di cui preoccuparsi. Tanto le notizie più importanti della giornata – da diverso tempo – sono nascoste a pagina 28. Tanto gli editoriali critici e lungimiranti brillano da anni per la loro assenza. Pensate che gli ultimi disastri di questo Paese, crisi economica compresa, li ha previsti un comico, Beppe Grillo. Mentre le testate giornalistiche intascavano ingenti contributi pubblici e i giornalisti si autocensuravano per paura di infastidire le banche e i potenti di turno. Oggi qualcuno strilla solo per alzare la posta del suo ormai rumoroso silenzio.

La TOP TEN dei motivi per cui una persona si iscrive a Facebook

10. Deve comunicare agli “amici” che gli hanno appena consegnato la pizza a domicilio.

9. Deve mostrare agli utenti di Facebook la sua cellulite.

8. Deve dedicare una canzone di Marco Carta a chi ascolta solo Pat Metheny e Keith Jarrett.

7. Deve assolutamente invitare gli “amici” all’imperdibile evento la sagra del fungo prugnolo.

6. Vuole condividere con tutti gli amici la magica frase “ahò, oggi me so rotto er c…o…

5. Deve iscriversi al gruppo “Se non magni la coda alla vaccinara sei na bestia rara”.

4. Deve diventare fan di Gigi D’Alessio e Jimmy il fenomeno.

3. Deve comunicare agli amici che la pizza è costata ben 7 euro….

2. Deve postare da Youtube il video “i vantaggi di avere la diarrea”.

1. “C…o, ho 5000 amici!!! Ma come mai mi sento così solo?”.