La colpa è di Caressa…

caressaItalia fuori dal Mondiale? La colpa è di Caressa, Sconcerti, Zazzaroni e di tutti i giornalisti che non sanno dare il giusto peso alle vittorie, salvo poi meravigliarsi quando arrivano le sconfitte. La colpa è di Caressa, Sconcerti, Zazzaroni e di tutti i pennivendoli e opinionisti obnubilati dal tifo, senza visione, irrimediabilmente perduti nel labirinto della retorica.

La colpa è di Caressa, Sconcerti, Zazzaroni e di tutti i maestrini che scrivono sui giornali e pontificano in tv, capaci di esprimere un giudizio e poi il suo esatto contrario il giorno dopo, in base al risultato della partita. Sono loro, i professionisti delle analisi superficiali, quelli che hanno celebrato il successo dell’Italia all’Europeo nascondendo la polvere sotto il tappeto.

Nessuno, e sottolineo nessuno, ha detto oppure scritto che quell’affermazione era frutta del caso. O meglio, se vogliamo dirla tutta, ascrivibile al 90% al lato B.

Do you remember il goal cancellato dal Var ad Arnautovic? Do you remember la lezione di gioco inflittaci dalla Spagna? Bastava dire: abbiamo giocato benino, però non siamo diventati improvvisamente i primi della classe.

Abbiamo invece assistito alla mitizzazione di Jorginho, centrocampista del compitino, addirittura da Pallone d’Oro secondo qualche psicopatico, all’esaltazione di Insigne, uno dei calciatori più sopravvalutati di sempre, il cui ultimo dribbling risale alle guerre puniche. Un tizio che pensava di andare in Canada a insegnare calcio e invece farà maglio a imparare qualcosa dai nordamericani che, a differenza dell’Italia, hanno ottenuto il passaporto per il Qatar.

La verità è che tutta la combriccola uscita ingloriosamente contro la Macedonia del Nord, non è diventata mediocre dall’oggi al domani. L’unico calciatore di livello internazionale che abbiamo è Verratti, peraltro bello da vedere ma mancante di concretezza. Per il resto eravamo e siamo tuttora messi male.

Certo, adesso tutti alla ricerca di scuse: gli stranieri che intasano il campionato italiano e i vivai, i clubs che boicottano la Nazionale, la mancata riforma dei campionati e altro ancora.

Problemi che esistevano anche quando, la scorsa estate, impazzavano i festeggiamenti. Ma che nessuno si è premurato di tirare fuori.

Ecco perchè la colpa è di Caressa, Sconcerti, Zazzaroni e del giornalismo italiano in generale. Un giornalismo al servizio del Sistema.

Che sia calcio o politica non fa alcuna differenza.

Il mestiere di leccaculo…

fazioIn Italia c’è un lavoro che non conosce crisi occupazionale: il mestiere di leccaculo.
L’ offerta non manca e i candidati abbondano.
Lo stipendio e i benefici possono essere alti, anche se c’è gente che pagherebbe per vendersi.
Per esercitare al meglio questa “nobile” professione, servono mesi di praticantato leccando migliaia di francobolli, buste da spedire e angoli di termosifoni. Per questo servono lingue felpate e litri di salivazione. Occorre anche un minimo sindacale di acume, perché è importante leccare il culo giusto, evitando accuratamente quelli sbagliati.
Gli esempi da seguire non mancano, visto che ci sono individui che hanno costruito il proprio successo leccando come se non ci fosse un domani.
Fino al punto di farsi trapiantare un’altra lingua.
Perché una non bastava più.
E quindi viva l’Italia, una Repubblica fondata sui leccaculo.