La gente ha paura del silenzio

La gente ha paura del silenzio

eppure nel silenzio c’è la miglior risposta

alla volgarità del mondo.

La gente ha paura del silenzio

eppure nel silenzio

c’è qualcosa di intimo e profondo.

Buio o luce

non fa differenza

basta avere una coscienza.

Dentro un silenzio rigoroso

puoi ascoltare la tua anima

avvertire la presenza del dolore

sentire la flebile voce della speranza.

Dentro un silenzio rigoroso

puoi ascoltare il lamento delle tue illusioni

lo sciabordio dei tuoi pensieri

e sentire il suono incantevole di una fragile serenità.

Ma la gente ha paura del silenzio

così come ha paura di far parte di una minoranza

così come ha paura della solitudine

così come ha paura di andare controvento.

La gente ha paura del silenzio

perché è troppo abituata al rumore.

Mai dire Sky

“Sto lavorando duro per preparare il mio prossimo errore”. La frase di Bertold Brecht sembra tagliata su misura per Sky, un tempo unico squarcio di luce nel desolante panorama televisivo italiano. Un tempo. Perchè oggi il vento è cambiato. Senza Liga e Bundesliga e con meno partite di Premier in cartellone, il palinsesto calcistico si è drasticamente impoverito. Gestione miope, che mette al centro del piano editoriale una Serie A sempre più mediocre, con partite che assomigliano a moderni strumenti di tortura. La Champions (almeno quella) è rimasta, affiancata dall’impresentabile Europa League, competizione che fa rimpiangere la Coppa dei bar. Ma i problemi dell’emittente satellitare non si fermano al calcio. Ne segnaliamo almeno quattro. 1. La pubblicità è sempre più invasiva: quasi uno sberleffo per chi paga un abbonamento salato. 2. Molti programmi tendono a scimmiottare la tv generalista. 3. I films che girano sono sempre gli stessi. 4. L’informazione, per quanto massiccia, non ha sussulti, rimanendo confinata nell’alveo della superficialità. Speriamo in una svolta, altrimenti sarà disdetta.