Sopravvivere al Natale

La domanda delle cento pistole è: sopravviveremo anche a questo Natale? Con le sue ipocrisie, con il cibo che straborda dalla tavola, i regali riciclati, la bontà artefatta, i parenti che ti dicono “ti vedo ingrassato” anche se, in realtà, hai perso 7 chili. Ai parenti, sempre loro, che ti invitano a giocare o tombola, oppure al Mercante in Fiera. E, se non lo fai, ti costringono fisicamente, legandoti alla sedia. Ai bambini di famiglia, aggregati per l’occasione, che corrono e urlano per tutto il tempo delle feste facendoti rimpiangere Erode. Al nonno che, ogni 15 minuti, fa partire il cd con i canti natalizi alternandolo (per sbaglio) a quello dei cori di montagna degli alpini. Sopravviveremo anche quest’anno? Ai post it l’ardua sentenza.

Il bicchiere

Anche oggi ho shakerato il mio cocktail di dubbi e pensieri. Qualcuno dice che il bicchiere è mezzo vuoto, altri dicono che è mezzo pieno. Io, invece, dico che il bicchiere è ormai andato frantumi. Come la vita di chi sognava un Paese migliore.