In memoria di Jimmy Johnstone

Il folletto scozzese, simbolo del Celtic, se n’è andato un giorno di Marzo del 2006, piegato da una malattia che ha colpito diversi calciatori, la SLA. In quei 157 centimetri di classe, velocità e vigore, era racchiuso lo spirito del Celtic, la squadra cattolica di Glasgow, protagonista di due finali di Coppa Campioni e dotata di una divisa unforgettable. Quella maglia a strisce orizzontali bianco-verdi, è stata la seconda pelle di Jimmy, che con il club scozzese ha messo insieme 515 presenze complessive, impreziosite da 138 reti. Arrivato nel settore giovanile del Celtic a 17 anni, proveniente da una piccola città del South Lanarkshire, il destino di Jimmy si incrociò con quello di Jock Stein, il tecnico che avrebbe portato i Bhoys sul tetto d’Europa. Johnstone fu uno degli elementi imprescindibili di quella squadra, interamente composta da calciatori provenienti dal vivaio: due soli goal in quella edizione della Coppa, ma una selva di assists per i compagni. Meno corposo il suo contributo alla nazionale scozzese, con il Mondiale del 1974 vissuto solo nei panni di turista.
Tratto dal libro “Coppa Campioni Story”, Curcio editore