Vi presento il mio nuovo libro…

copertina-asteriscoIl segreto dell’asterisco è il mio 19° libro, il terzo completamente autoprodotto. Si tratta di un thriller atipico, ambientato a Demerito Country, luogo immaginario ma non troppo. Neil Corsivo, scrittore di nicchia, sparisce all’improvviso lasciando dietro di sé una lunga scia di dubbi e interrogativi. Le indagini, affidate al discutibile Commissario Lombrico, appaiono subito problematiche. La domanda che rimbalza nell’aria è: Neil Corsivo è scomparso volontariamente oppure è stato ucciso? La risposta, dopo innumerevoli colpi di scena e un’insolita galleria di personaggi, arriverà nelle ultime pagine.

Il segreto dell’asterisco, 128 pagine, 13 euro.

Per richiederlo manda una mail a renato@renatolamonica.com

copertina-cdAi primi di Giugno sarà disponibile anche il mio primo cd di poesie. Venti liriche, alcune inedite, recitate dal sottoscritto.

 

Da Ferrara a Rotterdam…

 
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Due eventi significativi hanno caratterizzato il weekend calcistico. La Spal torna in Serie A dopo 49 anni e la notizia non può che fare piacere a chi ha sempre ammirato la figura di Paolo Mazza, figura storica del calcio italiano e uomo simbolo della società ferrarese, di cui stato allenatore, direttore sportivo e presidente. L’ultima stagione della Spal nella massima serie risale al lontanissimo 1967-68, quando arrivò quattordicesima nel torneo allora a sedici squadre. Era la Spal di Reja, Bozzao, Massei e Brenna, giocatore più prolifico di quel campionato con 7 reti.
kuytIl Feyenoord, la prima squadra olandese ad alzare al cielo la Coppa dei Campioni, torna a vincere l’Eredivisie dopo 18 anni. Il sedicesimo scudetto, conquistato dopo una cavalcata irresistibile, porta soprattutto la firma di Giovanni Van Bronckhorst, ex calciatore della squadra di Rotterdam e oggi suo carismatico allenatore e Dirk Kuyt, l’ormai quasi trentasettenne capitano. E’ stato proprio Kuyt, calciatore dall’intelligenza tattica mostruosa, a segnare la tripletta che ha consentito al Feyenoord di respingere l’ultimo assalto dell’Ajax.

Un nuovo inizio…

renzieprimarieIl punto politico, speciale Primarie PD. A leggere “Repubblica”, pare che Babbeo Renzie sia tornato a Palazzo Chigi. Invece – e qui vorrei dare una notiziola a Scalfari – ha solo vinto le elezioni del suo quartierino. Un quartierino sempre meno affollato: lo dicono i numeri. 1 milione e mezzo di elettori smarriti in dieci anni e 1 milione in meno rispetto alle ultime primarie, con un crollo verticale nelle cosiddette regioni “rosse”. Il fatto che il più presentabile dei candidati sia arrivato ultimo la dice lunga sull’acume politico dei votanti, accecati dal Tg1 e incapaci di distinguere uno statista da uno sparaballe. Del resto basta dare un’occhiata all’età media degli stessi, ben oltre i sessant’anni, per comprendere che il PD sta correndo a grandi falcate verso l’estinzione. Chissà cosa pensavano di votare i tanti anziani accompagnati dalle badanti? Forse il referendum tra Repubblica e Monarchia, oppure la regina (si fa per dire) del sabato sera, scegliendo tra Maria De Filippi e Milly Carlucci. Chissà, magari qualcuno avrà chiesto se tra i candidati c’era anche Berlinguer, mentre qualcun altro pensava di dire no all’invasione sovietica in Ungheria. Oltre a Repubblica, giornale che ormai fa rimpiangere “L’Unità”, l’unico a prendere sul serio il risultato è stato Babbeo Renzie. Quello che doveva ritirarsi dalla politica dopo la batosta subita al referendum. “E’ un nuovo inizio” ha detto Babbeo sputacchiando nel microfono. Io, invece, direi che siamo già ai titoli di coda.