Un nuovo inizio…

renzieprimarieIl punto politico, speciale Primarie PD. A leggere “Repubblica”, pare che Babbeo Renzie sia tornato a Palazzo Chigi. Invece – e qui vorrei dare una notiziola a Scalfari – ha solo vinto le elezioni del suo quartierino. Un quartierino sempre meno affollato: lo dicono i numeri. 1 milione e mezzo di elettori smarriti in dieci anni e 1 milione in meno rispetto alle ultime primarie, con un crollo verticale nelle cosiddette regioni “rosse”. Il fatto che il più presentabile dei candidati sia arrivato ultimo la dice lunga sull’acume politico dei votanti, accecati dal Tg1 e incapaci di distinguere uno statista da uno sparaballe. Del resto basta dare un’occhiata all’età media degli stessi, ben oltre i sessant’anni, per comprendere che il PD sta correndo a grandi falcate verso l’estinzione. Chissà cosa pensavano di votare i tanti anziani accompagnati dalle badanti? Forse il referendum tra Repubblica e Monarchia, oppure la regina (si fa per dire) del sabato sera, scegliendo tra Maria De Filippi e Milly Carlucci. Chissà, magari qualcuno avrà chiesto se tra i candidati c’era anche Berlinguer, mentre qualcun altro pensava di dire no all’invasione sovietica in Ungheria. Oltre a Repubblica, giornale che ormai fa rimpiangere “L’Unità”, l’unico a prendere sul serio il risultato è stato Babbeo Renzie. Quello che doveva ritirarsi dalla politica dopo la batosta subita al referendum. “E’ un nuovo inizio” ha detto Babbeo sputacchiando nel microfono. Io, invece, direi che siamo già ai titoli di coda.