Vent’anni dopo…

francia-mondialeDo you remember Francia 1998? La doppia incornata di Zidane, per la prima volta decisivo, poi il suggello di Petit. Didier Deschamps, allora capitano dei bleu, che alza la Coppa, Croazia protagonista anche allora, con Davor Suker, capocannoniere del torneo. A vent’anni di distanza la memoria riporta a galla immagini che il tempo non potrà mai seppellire. Storie di uomini e Nazionali che subiscono gli incroci del destino. Deschamps, oggi selezionatore, sulle orme di Zagalo e Beckenbauer, gli unici ad aver vinto la Coppa sia da giocatori che da Commissari Tecnici. Davor Suker, oggi presidente della Federcalcio, che assiste alla miglior performance del suo Paese. Persino superiore a quella della “sua” Croazia, piegata nelle semifinali di quell’edizione da una alquanto insolita doppietta di Thuram. La finale di Mosca ha mostrato il lato peggiore della Francia, troppo preoccupata di non ripetere il flop di Euro 2016. La pressione, infatti, era tutta nelle teste dei transalpini, mentre la Croazia, già ampiamente appagata da un Mondiale andato ben oltre le aspettative, ha potuto giocare con la leggerezza e lo spirito di chi non ha niente da perdere. Partita orientata dagli episodi, con la Francia uscita dal tunnel della paura solo dopo il 3-1. Nota di colore: dopo l’exploit di Brasile 2014, dove pronosticai con largo anticipo la vittoria della Germania, arrivando al punto di azzeccare anche l’altra finalista, ho concesso il bis battezzando alla vigilia del torneo il successo della Francia. Che ha dovuto fronteggiare il gufaggio di molti italiani. Compreso quello di Salvini. Meglio lasciare la politica fuori dal calcio giocato. Perché gente come Deschamps, Griezmann e Mbappè non ha nulla a che vedere con la spocchia di Macron.

Le pagelle di Inghilterra-Croazia…

croaziaLa finale sarà quindi Francia-Croazia. La squadra più completa contro quella che sa soffrire di più. Transalpini avvantaggiati anche per le tre fatiche supplementari dei balcanici, che hanno sempre avuto bisogno dell’extratime (due volte i rigori) per superare gli avversari .

Le pagelle di Inghilterra-Croazia

Inghilterra

Pickford 6 – Piuttosto isterico, tratta i compagni come Sgarbi i 5 Stelle, ma sui goal non ha colpe.

Walker 6 – Si nota soprattutto  quando viene colpito da una pallonata là dove non batte il sole.

Stones 5 – Come difensore ha la stessa credibilità di Cerasa come giornalista.

Maguire 6 – Gioca come se fosse al pub: pinta di birra in mano, sempre pronto a scatenare la rissa.

Trippier 6 – Piedi educati, inventa la punizione che illude gli inglesi. Poi si perde nel marasma generale.

Lingard 5,5 – Ininfluente come un editoriale di Severgnini.

Henderson 6 – E’ il ragioniere del centrocampo. Ma per fare 4+4 usa la calcolatrice.

Alli 5,5 – Stavolta non balla l’Alli Gully.

Young 5,5 – A dispetto del cognome fa solo cose vecchie.

Sterling 5,5 – Ha con il goal lo stesso rapporto che Alba Parietti intrattiene con la meccanica quantistica.

Kane 5 – Si divora il match point come un Destro qualsiasi. Non pervenuto come la temperatura di Santa Maria di Leuca.

Croazia

Subasic  7 – Uno dei migliori portieri visti al Mondiale.

Vrsaljko 7 – Oltre a correre come se fosse inseguito dai creditori, fornisce a Perisic l’assist del pareggio.

Lovren 6 – Più duro di Charles Bronson, randella che è un piacere. E, incredibilmente, finisce la gara con la fedina immacolata.

Vida 6,5 – Più fischiato di Albano a un concerto dei Rolling Stones, reagisce intonando la canzone dei Coldplay. Viva La Vida.

Strinic 5,5 – Uno dei terzini sinistri più scarsi del pianeta. Se la gioca con Molinaro. Forse.

Brozovic 6 – Più svogliato di un cliente da autogrill, si accende solo quando vede il Camogli.

Rakitic 6 – Dopo aver ascoltato Mengoni, si limita all’essenziale.

Rebic 7 – Scartato dal calcio italiano, ‘specializzato’ nel riconoscere i talenti, è una delle rivelazioni del torneo. Unico neo: è sempre sul filo del cartellino rosso.

Modric 6 – Il centrocampista più completo in attività di servizio, brilla meno del solito.

Perisic 8 – Primo tempo in stile ‘Nightmare’, ripresa da eroe nazionale. Un goal meraviglioso e l’assist per Mandzukic come ombrellino da mettere nel cocktail.

Mandzukic 7,5 – Un monumento allo stoicismo. Non molla mai.  E quello sguardo spiritato racconta più di un trattato la voglia di vincere.