Il signor Flick…

flickFino a pochi mesi fa Hansi Flick lo conoscevano solo gli addetti ai lavori. Da onesto centrocampista a tecnico dell’Hoffenheim, prima di diventare vice di Joachim Löw alla guida della Nazionale tedesca. Poi, il 3 Novembre del 2019, la chiamata del Bayern, club con cui aveva disputato – perdendola – una finale di Coppa Campioni contro il Porto. Inizio in sordina, poi una serie impressionante di vittorie, fino al clamoroso triplete dei bavaresi.
Tutto all’insegna di un football coraggioso, aggressivo e spettacolare.
Flick non è un innovatore e nemmeno un trascinatore: è semplicemente un gestore di uomini, che sa come responsabilizzare i calciatori, applicando le regole non scritte del buonsenso.
Flick non si agita come un forsennato in panchina e non stressa i calciatori durante la partita.
Flick non litiga mai con il quarto uomo ed esulta con moderazione quando vince.
La sua storia conferma che non serve a niente strapagare gli allenatori. Che, quando sono bravi, incidono non più del 20%. La differenza, per chi ancora non l’avesse capito, la fanno quasi sempre i calciatori.
Quasi sempre perché, in passato, la differenza l’hanno fatta anche gli allenatori.
Ma non tutti si chiamano Rinus Michels e Brian Clough.

Solo per citare due geni della panchina.

Vi presento il mio nuovo libro…

maestralecopertinasingolaEcco, in anteprima, la copertina del mio ventiduesimo libro, che uscirà ai primi di Settembre.
Si tratta di un thriller anomalo, ambientato nell’enigmatico e avvincente mondo della medianità. La storia ha come scenografia i magnifici panorami della Provenza e vede come protagonista Ivette Marchand, una donna dotata di poteri paranormali, che stravolge la vita degli abitanti di un piccolo villaggio. Le guest stars del libro sono il maestrale, il vento che ha ispirato Van Gogh, e un magico foulard.
Prefazione della medium Sonia Benassi.
Libro autoprodotto acquistabile solo dal sottoscritto.
Chi vuole prenotarlo può mandare una mail a Renato@renatolamonica.com

Gli italiani e l’informazione…

giornaliSe in questo Paese abbiamo media inaffidabili, la colpa è principalmente degli italiani. Perché a loro non interessa un’informazione obiettiva e intellettualmente onesta, un’informazione che separa i fatti, nudi e crudi, dalle opinioni. No, loro preferiscono, anzi pretendono, un’informazione schierata, totalmente al servizio dei propri partiti e politici di riferimento. Con questi presupposti, in Italia non avremo mai giornali e telegiornali liberi e imparziali, ma quotidiani e notiziari sempre sintonizzati sulle frequenze del potere. A dirla tutta, qualche anno fa, qualcuno ha provato a cambiare le cose fondando un giornale indipendente. Ma anche il “Fatto Quotidiano”, una volta capita l’antifona, per sopravvivere ha dovuto adeguarsi allo status quo. Fino al punto di diventare l’house organ ‘ufficiale’ del governo Conte-Casalino.