Inutile imbavagliare chi si imbavaglia da solo…

 

Frase scritta e depositata alla Siae da Fede, Minzolini, Vespa, Ferrara e tanti, tantissimi altri. Di destra, di sinistra, di centro. L'autocensura non conosce confini....

Dal Bagaglino – emblema della risata grassa e ridondante – al Bavaglino del Cavaliere che tutto il Terzo Mondo ci invidia (forse). Superfluo ribadire che il sottoscritto è contrario ad ogni forma di censura e limitazione della libertà d’espressione. Internet è un patrimonio dell’umanità e nessuno deve permettersi di “modellarlo” a suo uso e consumo. La rete deve rimanere un’isola felice. Perchè non ha nulla a che spartire con la tv generalista che, da decenni, risponde alle logiche spartitorie di una politica sempre più ingorda e arrogante. Politica adeguatamente spalleggiata dai maggiordomi dell’informazione e da conduttrici abbonate al chirurgo plastico, abilissime a frugare nei cassonetti dei rifiuti e nella vita dei presunti colpevoli. Detto questo, bisogna uscire dall’ipocrisia corrente: la legge, se approvata, penalizzerebbe solo i pochi giornalisti indipendenti rimasti in Italia (si contano sulle dita di una sola mano) e, soprattutto, i bloggers. Ovvero i veri protagonisti del web. Gente che spesso scrive solo per passione civile, senso di giustizia e indignazione. I media nostrani, anche se venisse approvato il bavaglino, non hanno nulla di cui preoccuparsi. Tanto le notizie più importanti della giornata – da diverso tempo – sono nascoste a pagina 28. Tanto gli editoriali critici e lungimiranti brillano da anni per la loro assenza. Pensate che gli ultimi disastri di questo Paese, crisi economica compresa, li ha previsti un comico, Beppe Grillo. Mentre le testate giornalistiche intascavano ingenti contributi pubblici e i giornalisti si autocensuravano per paura di infastidire le banche e i potenti di turno. Oggi qualcuno strilla solo per alzare la posta del suo ormai rumoroso silenzio.