Goodbye Sir Alex

La prossima Premier League, per la prima volta nella sua storia, non vedrà quindi ai nastri di partenza Sir Alex Ferguson. Si tratta di una svolta epocale: sia per i red devils che per il calcio inglese. L’uomo nato a Govan, sobborgo di Glasgow, fu il primo manager a vincere la Premier, istituita nella stagione 1992/93. Sarà solo una combinazione ma, esattamente vent’anni più tardi, dopo aver regalato al Man U il ventesimo scudetto, Sir Alex ha deciso di chiudere la sua scintillante carriera. Carriera che i numeri raccontano meglio delle parole. Il tecnico scozzese, che allena dal 1974, lascia la panchina del Man U dopo 27 anni e 38 trofei. Titoli che diventano 48 se calcoliamo anche i successi ottenuti dallo scozzese alla guida dell’Aberdeen. Un bilancio maestoso. Quando Ferguson sbarcò all’Old Trafford, il Man U aveva in bacheca appena 7 scudetti e gli acerrimi rivali del Liverpool (a quota 18) sembravano lontani un’eternità. Vent’anni dopo, complice anche la crisi dei reds, il Man U è balzato al comando. E pare non abbia alcuna intenzione di fermarsi. Oltre alle vittorie, infatti, Sir Alex ha portato in dote organizzazione, idee e programmazione. Elementi che assicurano al Man U, oltre al notevole presente, anche un fulgido futuro. Sir Alex ha consegnato personalmente il testimone al cinquantenne David Moyes, altro scozzese di Glasgow, reduce da 11 buone stagioni all’Everton: nessun trofeo ma gioco più che discreto, nonostante le difficoltà economiche del club. Moyes, che vanta nel palmarès personale solo una promozione in Championship con il Preston, in queste ore si sentirà come l’uomo che ha appena vinto il primo premio alla lotteria.