Sanremo è Sanremo e noi non siamo un c. (1)

Scrivere di una manifestazione che ha come super ospite Laura Pausini è come ascoltare un comizio di Giovanardi: hai già perso in partenza. Perché le canzoni di Laura Pausini sono uno dei motivi per cui l’Isis ha dichiarato guerra all’Occidente. Infatti il Marco della “Solitudine”, dopo averle ascoltate, se n’è andato e non ritorna più. Bisogna dirlo subito: il vincitore morale della serata, per distacco, è stato Giuseppe Ottaviani, il centenario che si allena più di Bullotelli e Cassano. Sul palco dell’Ariston, il simpatico vecchietto è sembrato molto più vispo di Carlo Aladino Conti, un tizio che, di fronte alla sua lampada, esprime un solo desiderio: fammi abbronzare. Molto bene anche Virginia Raffaele, nella strepitosa versione di Sabrina Ferilli. Ma ecco commenti e voti dei 10 big della prima serata, pesante come una conferenza sui punti neri di Bruno Vespa.

Lorenzo Fragola – Per scrivere la sua canzone, perfetta come colonna sonora quando ti togli il cerume dalle orecchie, ci sono volute 6 persone. Voto: 2

Noemi – Una Milva 2.0. Senza la bocca e il talento di Milva. Voto: 4

Dear Jack – Sono diventati famosi per aver offerto un chinotto a Gino Paoli. Si segnalano solo per le dreadlocks del cantante, un Adebayor più giovane. Voto: 3

Arisa – Ha proposto una canzone che ha scoraggiato persino Padre Amorth. Voto: 1

Rocco Hunt – Un Peppino di Capri in versione rap. Anche se il rap di questo tizio sa tanto di cresima e Prima comunione. Voto: 2

Giovani Caccamo e Deborah Iurato –. Lei si presenta con un vestito disegnato da Fantozzi, che scopre braccia eccitanti come una caciotta. Lui, più dignitoso, canta (giustamente) “Via da qui”. Infatti dovrebbero tornare subito dalla De Filippi. Voto: 1

Blue Vertigo (leggi Morgan) – Cantano “Semplicemente”. Solo che si sono dimenticati di aggiungere al titolo “uno schifo”. Morgan, poi, è credibile come Gasparri quando parla di Family Day.

Enrico Ruggeri – Canta da secoli la stessa canzone, con la prosopopea di Mick Jagger. Solo che Mick Jagger se lo può permettere, lui no. Voto: 3,5

Stadio – Sono meno giovani dei Pooh, ma ci credono ancora. Il loro manager ha già buttato giù le date per il loro prossimo tour. Nelle case di riposo. Voto: 3

Irene Fornaciari – La sua canzone, piacevole come l’improvvisata dei parenti, ha rivalutato il repertorio di Cristina D’Avena. Voto: 2

Lascia una risposta